venerdì 3 aprile 2015

Storie - La mia (9)














Nona e ultima puntata.



E così, dopo sei anni, sono rinsavito. Con i potenti mezzi offerti dalla tecnologia mi sono dato la possibilità di scrivere a prescindere, di uscire dall'impasse di attendere risposte. I miei libri vedono comunque la luce, hanno un editore ed un canale di vendita, una promozione ed una distribuzione, e posso continuare a scrivere ed a spedire copie a quelle case editrici che ancora lavorano seriamente, anche a costo di battere il record mondiale di rifiuti. Quando la campana dovrà suonare, suonerà.
Tutto questo, però, mi ha regalato la soddisfazione di aver raggiunto la qualità che volevo, di certo l'originalità, quello che scrivo assomiglia a me ed a nessun altro. Va già bene, il primo obiettivo è centrato, da qui in poi si può solo fare meglio.
Mi sento come chi scala una montagna, sono arrivato ad un punto in cui tornare indietro vorrebbe dire buttare via un traguardo, e andare avanti si può, la vetta è lontana, ma sto imparando a scalare, ed ho trovato uno zainetto lasciato da qualcuno in cui ci sono molti strumenti che mi aiuteranno a salire.
Sono ad un punto in cui comincio a credere che quello che faccio non è solo una boutade, in cima ci posso davvero arrivare.
Non c'è fretta, anzi, con calma. A questa altezza nessuno può più fregarti soldi, a questa altezza gli stronzi non ci sono più. Chissà, magari, salendo ancora ne troverò di peggio.
Non credo, ma vi terrò informati.
Grazie a tutti.